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  • Andreina

Un mosaico dai mille colori

Dove amicizie, vocazioni personali e materiali dismessi vengono nobilitati e messi al servizio di una comunità aperta a tutti.



8 luglio 2013. Il primo giorno di donazione in prestazione d’opera Luigi Zampini si presenta tra i vari amici ad aiutarmi a portare avanti questo grande progetto e tutt’oggi, a distanza di tre anni, Luigi tra scaramucce e abbracci è il mio amico più fedele. Luigi mi ha sostenuta dall’inizio, fa confusione, vende la roba per la raccolta fondi nei vari mercatini, cucina hai grandi e piccoli pranzi e gioca con i bambini ed i diversamente abili, ma soprattutto Luigi è la persona che sente sua questa pazzia.

Il mosaico lo ha catapultato da dipendente delle Ferrovie dello Stato ad artista scultore, muratore, stuccatore e mosaicista, l’unico che sa usare delle vere pinze per tagliare le mattonelle regalate da una mosaicista Svizzera. Infatti, le vera follia nella realizzazione di tutto questo non sta tanto nel progetto e nella mancanza di denaro, ma soprattutto sta nel recupero dei materiali di scarto che le aziende ci donano, mattonelle e airbeton per la costruzione delle sculture e sta nella mancanza di attrezzatura. In che guaio mi sono cacciata!


I materiali sono sempre inadeguati alla circostanza, ma - come dice Don Santi - vengono nobilitati dalla mano dell’uomo e io aggiungo sempre dal pensiero e sensibilità dell’uomo. La fatica è questa, adattarsi sempre a ciò che ci viene donato, questo significa cambiare continuamente schema progettuale perché non tutto può essere realizzato con quello che abbiamo a disposizione. Devo essere sempre pronta e reattiva a cambiare idea, anche se non tutti i giorni sono uguali. Ogni tanto mi va di litigare per scaricare le varie tensioni, e i miei capri espiatori diventano Don Santi e Luigi, mi esibisco in vere tragedie, con turpiloquio e performance fisiche, ogni piccolezza in quel momento è sufficiente a scatenare in me un’ira funesta, una volta ho abbattuto anche una porta. Mi giustifico pensando che la mia responsabilità è tanta e che non sempre riesco a gestirla con razionalità.


Senza dubbio l’affinità di intenti che ci spinge a collaborare è più forte di qualunque debolezza momentanea. Lo scorso febbraio per la realizzazione dell’anfiteatro drago antistante la chiesa, ho approfittato dell’assenza di Don Santi che era andato a benedire le case per la Pasqua, e ho fatto tagliare tutte le piante, perché le radici con il tempo avrebbero divelto il cemento. Al suo rientro, Don Santi ha visto le piante di sfondo della casa del vicino e non si era reso conto della selvaggia deforestazione di quei quattro alberelli sparuti e infestanti. Noi in silenzio ridevamo sotto i baffi ed io compiaciuta aspettavo la sua reazione da un momento all’altro, che posso assicurare è stata esplosiva.


Come avrei potuto sentirmi in colpa davanti alla prospettiva della costruzione di un anfiteatro per ospitare il pubblico per gli spettacoli ed un luogo di gioco per i bambini? E oggi, proprio lì, sorge un piccolo parco, un vero paradiso con fiori di mosaico in altorilievo, dove svettano le chiome degli alberi con tanti volti umani e un ruscello ideale, che andrà a confluire nel mare d’acqua già mosaicato. In quel mare è immerso un drago lungo trentatrè metri, con tanto di zampe e unghie lunghissime che è una testimonia della cultura asiatica, poichè la mia chiesa nella parte esterna lascerà segno di ogni religione e cultura e cultura perché costruita e voluta da tante persone di razza e religione diverse.

Don Santi è forse vintage nell’abbigliamento ma è newage nel pensiero e ha voluto insieme a me tutto questo, dando prova reale che esiste un amore vero per le apparenti diversità.


TRENCADIS - Il problema di questi anni nella realizzazione del tappeto musivo esterno alla chiesa è stato comprendere come assemblare materiali di risulta diversi tra loro. Tonnellate di detriti di cantiere da selezionare, quando si realizza un mosaico da esterno vanno utilizzate mattonelle di gres porcellanato o composti di pietra e marmo perché resistono dall’attacco degli agenti atmosferici, gelo e acqua. Il problema che poi si pone è lo spessore delle tessere ottenute dalla rottura delle mattonelle, che va spessorato nel momento dell’incollaggio al cemento. Alle tessere più basse va messa con una spatolina un po di colla e poi adagiata con attenzione in modo da pareggiarla con le altre, per ottenere questo alla fine del pezzo che avete realizzato utilizzate uno strumento il frattone ( tavoletta di legno con un manico) che appoggiato per piatto con piccoli colpi spiana il mosaico.
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