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Fino al 1996

 

Queste due vecchie foto di archivio ritraggono la Chiesa dello Spirito Santo del paese di Indicatore, a pochi km da Arezzo in Toscana. L'edificio religioso, costruito su un terreno di riporto situato tra la linea ferroviaria e la Strada Statale n.69, fu consacrato nel 1965. 

 

La chiesa nacque per dare un luogo di culto al paese di Indicatore. A differenza deipaesini confinanti, Indicatore non aveva una sua chiesa perchè fino al secondo dopoguerra il luogo somigliava a quella che in passato si sarebbe chiamata una stazione di posta. Sull'incrocio fra due strade principali che portavano dal Valdarno verso Arezzo e la Valdichiana, erano nate alcune case di pietra con piccole botteghe al piano terra, e nelle campagne intorno poche case sparse. Nei documenti ufficiali del Comune di Arezzo fino agli anni Quaranta, gli abitanti erano individuati come residenti a La Colonna dell'Indicatore. 

La Colonna, detta anche Colonna Lorenese, è l'unico monumento storico del paeseed è composta da un blocco di pietra serena con puntone di ferro sulla cima, sulla sommità sono scolpite due lunghe frecce direzionali con le iscrizioni "Arezzo" su un lato e "Valdichiana" sull'altro. La Colonna direzionale fu posata sul luogo a metà del XIX sec. per volontà di Leopoldo II di Lorena, Granduca di Toscana, che riprese l'intervento di ammodernamento della viabilità del Granducato iniziato cinquant'anni prima dal sovrano illuminista Pietro Leopoldo. 

Dalla metà del XIX sec. le frecce direzionali della Colonna Lorenese hanno indicato ai viandanti le direzioni delle valli aretine, almeno fino a quando sono arrivati i cartelli stradali e i gps.

 

Indicatore comincerà a prendere la forma di un paese negli anni Cinquanta. Lo spopolamento delle campagne e la migrazione dal sud dell'Italia sono due fattori che fanno esplodere la popolazione di Indicatore nei decenni successivi al secondo dopoguerra. Sono gli anni del boom economico e le persone che trovano lavoro riescono ad accumulare sufficienti risparmi per acquistare la casa o l'appartamento di proprietà, e ad Indicatore ci sono molti terreni che possono ospitare le nuove case e i nuovi palazzi. Così, prima arrivano i negozi che forniscono ai residenti i servizi di cui hanno bisogno, ma non molto più tardi nasce anche l'esigenza di dare ai residenti un luogo di culto proprio. Nel 1965 quando la Chiesa dello Spirito Santo viene consacrata, la popolazione è superiore a quella dei centri abitati più vicini. 

Più recentemente, negli anni Novanta, alle prime due migrazioni si è aggiunta la migrazione da altri Paesi, europei e non solo, che ha contribuito a fare crescere nuovamente il numero di residenti. Negli anni Duemila il paese ha raggiunto il numero di circa 3000 abitanti.

La Colonna dell'Indicatore 

Un paese ha bisogno di una chiesa

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Indicatore ha una storia recente come luogo e nei decenni i suoi residenti hanno dovuto costruirsi una identità come comunità. La chiesa ha rappresentato un elemento cruciale in questo processo di creazione di un senso di appartenenza comunitaria, costituendo un luogo naturale dove le persone si incontrano, si conoscono, portano i figli e fanno volontariato. Ma con il tempo il senso di comunità si evolve, così come si evolvono le persone e il loro modo di stare insieme, e il nuovo parroco assegnato alla parrocchia nel 1996 sente il bisogno di dare alla comunità locale un luogo più moderno ed accogliente. Un aiuto alla costruzione di questo luogo rinnovato arriva in modo inaspettato da una collaborazione tra il nuovo parroco e una giovane artista locale a metà degli anni Novanta.

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Nel 1996 si insedia nella Chiesa dello Spirito Santo di Indicatore il parroco Don Santi Chioccioli, la situazione che si trova davanti non è promettente a livello estetico. La Chiesa mostra segni visibili di degrado e ogni intervento si presenta come impervio per le dimensioni considerevoli dell'edificio.  

Durante la benedizione pasquale, Don Santi conosce l'artista Andreina Giorgia Carpenito. Quando visita la casa dell'artista, il parroco rimane colpito da un quadro rappresentante una maternità che l'artista ha dipinto, e non solo acquista da Andreina l'opera d'arte, ma invita la giovane artista a progettare una pala di altare per la Chiesa dello Spirito Santo. L'obiettivo è di riportare calore e colore in una struttura architettonica fredda, dominata dal cemento armato e dal vetro trasparente. 

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Questa è stata la prima sfida proposta ad Andreina, ne seguiranno molte altre.

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L'identità di una comunità da ricreare

Il sodalizio tra un  parroco e un'artista

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